Caro Maurizio serve un grande piano verde

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Sabato 9 febbraio i sindacati chiamano l’Italia in piazza contro la manovra del governo. Benissimo, è ora di una grande mobilitazione sociale contro le politiche depressive di questo governo che dietro il reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni nasconde un’incapacità totale di futuro. Un esecutivo in campagna elettorale permanente che con queste due misure simbolo intende arrivare ‘preparato’ alle europee.

Bene quindi ha fatto il neo segretario generale della Cgil Landini a chiamare tutti alla mobilitazione perché, come dice la piattaforma unitaria di convocazione, occorre dare a questo Paese “una visione ed un piano strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro”.

Lo sviluppo sostenibile e la sostenibilità ambientale sono citati come categorie astratte nella piattaforma. La questione invece, caro Maurizio, è che questo Paese avrebbe bisogno di un grande piano verde per rispondere alla sfida dei mutamenti climatici. Nella grande transizione che abbiamo di fronte, fatta di cambiamenti climatici, robot, nuove disuguaglianze e flussi migratori, dobbiamo di nuovo rendere l’Italia un luogo di capace di anticipare e accelerare le trasformazioni.

Il fattore strategico, capace di intervenire su tutte le dimensioni della transizione, è la conversione ecologica dell’economia. Un piano coordinato di interventi che apra la strada alle potenzialità della nostra imprenditoria migliore, garantendo qualità e un saldo attivo nell’occupazione. Per uscire dalle crisi climatica, economica e sociale creando valore e lavoro di qualità, ma soprattutto uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che rispetti l’ambiente senza lasciare indietro nessuno.

Di tutto questo mi sarebbe piaciuto leggere nella piattaforma unitaria che indice la manifestazione del 9 febbraio alla quale ovviamente parteciperò condividendone lo spirito e soprattutto la guida di Maurizio Landini. Ma dobbiamo capire tutti, sindacato compreso, che la sfida è globale e che in gioco c’è il futuro del Pianeta.

Il mio intervento su HuffPostItalia è disponibile nella versione integrale qui .

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