Nella crisi-capitale dei rifiuti – quella dell’emergenza perpetua che costringe i romani a vivere in una città sporca e malsana, del rischio commissariamento – arriva una notizia insperata. È stata respinta al mittente la teoria secondo la quale se le strade sono piene di immondizia e i secchioni non vengono svuotati è a causa delle cattive abitudini dei romani. Lo sostenevano Comune ed Ama, ma sono stati clamorosamente smentiti. Ma non solo. Se vie della città e cassonetti sono pieni di rifiuti è a causa dell’inefficienza del servizio di raccolta offerto dall’Ama e i residenti hanno diritto al rimborso di una quota della Ta.Ri versata. Una vittoria nata dal basso, dalla partecipazione, che ristabilisce un principio di democrazia e civiltà.
Esasperati dai continui disservizi e convinti delle loro ragioni 40 romani riuniti nel Comitato di quartiere di Settebagni, la zona dove vivo, hanno fatto ricorso insieme all’associazione Don Chisciotte alla Commissione Tributaria chiedendo la restituzione di parte della tassa sui rifiuti pagata nel biennio 2017-2018. Ora la Commissione Tributaria di Roma ha dato loro ragione, accogliendo il ricorso e stabilendo che hanno diritto al risarcimento di una quota della Ta.Ri e che il Comune dovrà pagare anche le spese del contenzioso.
La sentenza è così storica che non esiste una procedura stabilita di risarcimento e il Campidoglio dovrà attrezzarsi. Ci auguriamo che l’occasione sia anche da stimolo per dare finalmente a Roma un servizio di raccolta degno del nome “servizio”, un sistema di gestione del ciclo dei rifiuti virtuoso e una dotazione impiantistica adeguata. Che non significa nuove discariche né inceneritori, ma impianti per la gestione della frazione umida, impianti per il recupero e il riciclo, centri del riuso. Traghettare la Capitale fuori dall’emergenza rifiuti richiederà inoltre uno sforzo coordinato e la stretta collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti e un piano di lungo periodo in sintonia con i target europei, capace anche di recuperare la fiducia dei cittadini.
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