La conversione ecologica, come la chiamava Alex Langer, è profondamente trasformativa, quasi rivoluzionaria perché mette in discussione i tradizionali ruoli nella società. Mi aspetto un futuro in cui la questione e il paradigma ambientale vengano fortemente affermati e di conseguenza mi aspetto una trasformazione sociale che veda nuovi protagonisti e un nuovo modo di pesare i poteri tra le parti sociali. Ad esempio nella rigenerazione urbana, il settore di cui mi occupo, la realizzazione delle comunità energetiche è e sarà una grande trasformazione sociale, con i cittadini che si mettono insieme per auto-produrre e consumare energia pulita liberandosi dai fossili e dai regimi illiberali ad essi legati. analogamente nell’economia circolare noi cittadini smettiamo di essere semplici utenti consumatori per diventare, grazie alla differenziata fatta bene, fornitori di materiali.
Penso a un futuro in cui consumo e produzione non siano gli strumenti con cui i più ricchi opprimono i più poveri, ma diventino elementi di libertà, di coesione sociale e di riduzione delle diseguaglianze, insomma di una società più felice.
Il mio intervento per la rubrica C’è futuro e futuro dell’Asvis curata da Elis Viettone.