Settebagni, dove sono nata e cresciuta e dove ancora vivo. O Prenestino, Borgata Ottavia, Tor Bella Monaca, Centocelle, Casilina, Appio Tuscolano, Cinquina: periferie sommerse dall’immondizia, al limite dell’emergenza sanitaria. L’irresponsabile gestione dei rifiuti sta “regalando” a Roma un’altra estate dannata: e, dopo 4 anni di Raggi, la luce in fondo al tunnel si allontana sempre di più. Serve un progetto per recuperare la fiducia dei cittadini. Puntiamo sulla raccolta differenziata, il porta a porta, il riuso. No a nuove discariche o inceneritori; sì a impianti per la gestione della frazione umida, per il recupero e il riciclo e a nuovi centri del riuso, perché l’economia circolare non può essere solo uno slogan. Sogno una Roma capace di ridurre a monte la produzione degli scarti, di recuperare materiali e di trasformare i rifiuti in una risorsa. Come fanno le altre città d’Europa.
Ma per questo servono collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti e la visione per trasformare la città da capitale della ‘monnezza’ a Capitale europea… Nel frattempo i cittadini delle borgate chiedono indietro i soldi non potendo veder restituita la propria dignità.
Qui il mio intervento su La Stampa in versione integrale.