La transizione italiana procede troppo lentamente

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Lo abbiamo sperimentato e lo confermano anche i dati di Copernicus: il 2023 è stato l’anno più caldo dell’ultimo secolo e mezzo e ci stiamo avvicinando sempre più rapidamente alla soglia di 1,5°C di aumento della temperatura.

In questo anno in cui la crisi climatica ha fatto segnare nuovi record, l’Italia cosa ha fatto per contenere le emissioni? Ancora troppo poco. L’ultimo rapporto pubblicato da Terna mostra che i nuovi impianti rinnovabili entrati in esercizio in Italia fino alla fine di novembre 2023 sono 4,9 MW e sempre fino a novembre le rinnovabili nel Paese hanno contribuito per il 44,2% alla produzione elettrica totale netta. Mentre gli altri partner europei, come evidenzia la Testata Rinnovabili.it, hanno avuto performance decisamente migliori delle nostre: in Germania le rinnovabili avrebbero fornito nel 2023 circa il 59,7% sulla produzione elettrica annuale del paese, in Spagna il 50,4% del mix elettrico nazionale.

L’Italia può e deve fare di più per la decarbonizzazione, ad esempio dovrebbe puntare con maggior decisione e rapidità su fonti pulite, sistemi di accumulo, generazione diffusa e comunità energetiche. Programmare l’uscita dai fossili, come dovrebbe averci insegnato la storia recente, è anche un modo per costruire un futuro di pace.

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