ll decreto Rilancio rischia di essere la cartina tornasole di tante cose. Ma c’è un emendamento in particolare la cui sorte dimostrerà più di mille proclami cosa abbiamo imparato dal coronavirus e se davvero abbiamo capito che la rotta va cambiata e per andare dove. Mi riferisco all’emendamento a mia prima firma n. 1.54 che sposa una proposta lanciata da CittadinanzAttiva insieme al mondo civico e a oltre 70 organizzazioni di operatori sanitari, società scientifiche, imprese. Il testo prevede di rafforzare e ampliare le prestazioni dell’assistenza socio-sanitaria territoriale e domiciliare grazie a fondi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal Governo. Le nuove risorse deriveranno da una rimodulazione dell’accisa sui prodotti da tabacco riscaldato, che verrà portata dall’attuale 25 al 75% di quella applicata sulle sigarette tradizionali. Non una nuova tassa ma una riduzione di un ingentissimo sconto fiscale – deliberato ai tempi del Conte I – a vantaggio della nostra salute e del Sistema sanitario nazionale. Una proposta condivisa e trasversale, che ho firmato insieme a tanti colleghi di maggioranza, che ha il parere favorevole del Ministero della Salute e che ha emendamenti gemelli presentati anche da Fi e FdI.
Un emendamento, l’1.54, che va approvato così com’è tenendo insieme finalità e strumenti di finanziamento: più medicina territoriale, più prevenzione e meno fumo a buon mercato, un fisco più equo. Una bella prova per mettere in campo la discontinuità tra Conte 1 e Conte 2. Non vorrei che come sui Decreti Sicurezza ci si accontenti di dare la colpa allo scorso Governo senza avere la forza, la visione e la buona volontà di cambiare rotta.
Il mio intervento in versione integrale su HuffPostItalia.