Se non ora quando?

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URGONO AZIONI RADICALI E RAPIDE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA CLIMATICA

Se ambizione e urgenza erano le parole d’ordine con cui si era aperto il vertice di Madrid, ora, dopo il pesante fallimento della COP25 sono una scottante eredità per il 2020. L’Italia e l’Europa devono alzare i loro target di riduzione delle emissioni al 2030 e ritrovare un protagonismo forte nella sfida del clima. E come suggerisce Legambiente devono farlo in fretta, per arrivare al vertice Ue-Cina del prossimo settembre con una proposta avanzata e coraggiosa, capace di spingere la Cina verso una maggiore ambizione. Perché come ci hanno dimostrato i giorni di Madrid il Green Deal europeo da solo non basta.

ll nostro Paese, come nazione ospite dalla pre-COP e della Youth-COP, deve dare il buon esempio e rivedere al rialzo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e accelerare la transizione energetica. È proprio quanto prevede la mozione di maggioranza a mia prima firma passata alla Camera. L’atto, che è stato sottoscritto da colleghi di tutti i gruppi di maggioranza, impegna il governo a dichiarare l’Italia in emergenza climatica e ad affrontare la situazione con  misure adeguate, definendo di fatto una road-map per il clima da realizzare nei prossimi mesi ed anni. Oltre ad essere necessario, rispondere alla sfida del clima ci permetterà di dare corpo a una nuova economia sostenibile ed equa, di risolvere allo stesso tempo le crisi ambientale, economica e sociale. E affrontare la crisi climatica è quanto ci chiedono i tantissimi giovani che scendono in piazza con Fridays For Future. È dall’ambiente che dobbiamo ripartire e l’azione decisa sul clima dovrà orientare la revisione dell’agenda di governo annunciata dal premier Conte per gennaio.

La mozione impegna inoltre l’esecutivo a tagliare gradualmente i sussidi dannosi per l’ambiente e a realizzare un piano strutturale di messa in sicurezza del territorio, mitigazione del rischio e adattamento al climate-change. Il governo dovrà anche sostenere a livello europeo l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050, promuovere l’economia circolare e lavorare per una mobilità e una produzione industriale attente all’ambiente. Insomma per un Green deal capace di garantire più sicurezza ai cittadini e un futuro di benessere al Paese.  Se non ora quando?

Il mio editoriale sull’esito del vertice Onu sul Clima di Madrid su Rinnovabili.it è disponibile in versione integrale qui.

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